Cap. XX. Del dipignere a tempera overo a uovo su le tavole o tele, e come si può usare sul muro che sia secco.
Da Cimabue in dietro e da lui in qua s'è sempre veduto opre lavorate da' Greci a tempera in tavola et in qualche muro. Et usavano nello ingessare delle tavole questi maestri vecchi, dubitando che quelle non si aprissero in su le commettiture, mettere per tutto, con la colla di carnicci, tela lina e poi sopra quella ingessavano per lavorarvi sopra, e temperavano i colori da condurle col rosso dello uovo o tempera, la qual è questa: toglievano uno uovo e quello dibattevano, e dentro vi tritavano un ramo tenero di fico, acciò che quel latte con quel uovo facesse la tempera de' colori, i quali con essa temperando, lavoravono l'opere loro. E toglievano per quelle tavole i colori ch'erano di miniere, i quali son fatti parte dagli alchimisti e parte trovati nelle cave. Et a questa specie di lavoro ogni colore è buono, salvo ch'il bianco che si lavora in muro fatto di calcina, perch'è troppo forte. Così venivano loro condotte con questa maniera le opere e le pitture loro, e questo chiamavono colorire a tempera. Solo gli azzur[r]i temperavono con colla di carnicci, perché la giallezza dell'uovo gli faceva diventar verdi, ove la colla gli mantiene nell'essere loro; e ‘l simile fa la gomma. Tiensi la medesima maniera su le tavole o ingessate o senza; e così su' muri che siano sec[c]hi si dà una o due mani di colla calda, e dipoi con colori temperati con quella si conduce tutta l'opera; e chi volesse temperare ancora i colori a colla, agevolmente gli verrà fatto osservando il medesimo che nella tempera si è raccontato, né saranno peggiori per questo, poiché anco de' vecchi maestri nostri si sono vedute le cose a tempera conservate centinaia d'anni con bellezza e freschezza grande. E certamente e' si vede ancora delle cose di Giotto, che ce n'è pure alcuna in tavola durata già dugento anni e mantenutasi molto bene. È poi venuto il lavorar a olio, che ha fatto per molti mettere in bando il modo della tempera, sì come oggi veggiamo che nelle tavole e nelle altre cose d'importanza si è lavorato e si lavora ancora del continovo.