Cap. V
Come di tartari e di colature di acque si conducono le fontane rustiche, e come nello stucco si murano le telline e le colature delle pietre cotte.
Le fontane che nelle mura gettano acque furono dagli antichi in varie specie acconce e situate stando nelle metafore delle cose dell'acqua, non adoprando se non quelle che da esse sono generate. Fecero delle pulite e lisce e delle rustiche ancora, e ne' bagni e stufe loro servivano e per le mura e per lo piano dove si posano i piedi d'i varii musaici; e molto si dilettavano stranamente variarle e di cose maritime le adornarono; le quali, a imitazione loro, hanno poi i moderni operato in varii luoghi d'Italia e di tali opere hanno cerco abbellire - e con diverse cose rustiche murate e imitate - gli antichi, e da essi ritruovate di nuovo hanno aggiuntovi assai, e massime componimenti di opera toscana, coperti di colature di acque petrificate che pendono a guisa di radicioni fatti col tempo di alcune congelazioni di esse acque ne' luoghi dove elle sono crude e grosse, come a Tigoli et al lago di Piè di Lupo et in molti altri luoghi d'Italia. Si pigliano quelle e s'innestano nelle pietre con perni di rame o di ferro, e l'uno sopra l'altro s'impiombano che sospesi pendino; e murano quelli adosso all'opera toscana, facendola in qualche parte vedere, e fra essi s'accomodano canne di piombo ascose, spartiti per quelle i buchi che versono le acque quando si volta una chiave ch'è nel principio di detta cannella; e così fanno condotti d'acque e diversi zampilli, dove poi l'acqua piove per le colature di questi tartari, e colando fa dolcezza nell'udire e bellezza nel vedere. Se ne fa ancora di un'altra specie di grotte più rusticamente composte, contrafacendo le fonti alla salvatica in questa maniera. Pigliansi sassi spugnosi e si commettono con far nascervi erbe sopra, le quali più con ordine che paia disordine e salvatico si rendono più naturali e più vere. Altri ne fa di stucco più pulite e lisce, nelle quali mescolano l'uno e l'altro; e quando quello è fresco mette fra esso, per fregi e spartimenti, gongole, telline, chiocciole maritime, tartarughe e nicchî grandi e piccoli, chi a ritto e chi a rovescio. E di questi se ne fanno vasi e festoni, che tali telline figurano le foglie et altre chiocciole et i nicchî fanno le frutte, et a scorze di testuggine d'acqua vi si pone. Così si fa ancora di diversi colori un musaico rustico: ché alle fornaci de' vetri le padelle talora scoppiano et a quelle dove si cuocono i mattoni, e ch'adosso alle pietre et altre colature fanno varii colori invetriati, bianchi, neri, verdicci, rossi, secondo la violenzia del fuoco; e quelli si murano e con istucchi si fermano, e si fa nascere tra essi coralli et altri ceppi maritimi, i quali recano in sé grazia e bellezza grandissima. Così si fanno animali e figure le quali si cuoprono di smalti in varii pezzi posti alla grossa e con le nicchie sudette, le quali sono bizzarra cosa a vederle. E di questa specie n'è a Roma, fatte moderne, dimolte fontane, le quali hanno desto l'animo d'infiniti a essere per tal diletto vaghi di tal lavoro. E lo stucco con che si mura e lavora è il medesimo che inanzi abbiamo ragionato, e per la presa fatta con essa rimangono murate. A queste tali fontane, di frombole - cioè sassi di fiumi tondi e stiacciati - si fanno pavimenti murando quelli per coltello et a onde, a uso d'acque, che fanno benissimo. Altri fanno alle più gentili pavimenti di terracotta a mattoncini con varii spartimenti et invetriati a fuoco, come in vasi di terra dipinti di varii colori e con fregi e fogliami dipinti; e questa sorte di pavimenti più convengono alle stufe et a' bagni che alle fonti.