Cap. XVII
De li scórti delle figure al di sotto insù e di quelli in piano.
Hanno avuto gli artefici nostri una grandissima avvertenza nel fare scortare le figure, cioè nel farle apparire di più quantità che elle non sono veramente, essendo lo scórto a noi una cosa disegnata in faccia corta, che a l'occhio, venendo innanzi, non ha la lunghezza o la altezza che ella dimostra; tuttavia la grossezza, i dintorni, l'ombre et i lumi fanno parere che ella venga innanzi, e per questo si chiama scórto. Di questa specie non fu mai pittore o disegnatore che facesse meglio che s'abbia fatto il nostro Micheleangelo Buonarroti, et ancora nessuno megl[i]o gli poteva fare, avendo egli divinamente fatto le figure di rilievo. Egli prima di terra o di cera ha per questo uso fatti i modelli, e da quegli, che più del vivo restano fermi, ha cavato i contorni, i lumi e l'ombre. Questi dànno a chi non intende grandissimo fastidio perché non arrivano con l'intelletto a la profondità di tale difficultà, la qual è la più forte, a farla bene, che nessuna che sia nella pittura. E certo i nostri vecchi, come amorevoli de l'arte, trovarono il tirarli per via di linee in prospettiva - che non si poteva fare prima -, pure li ridussero tanto innanzi che oggi s'ha la vera maestria di farli. E quegli che li biasimano (dico delli artefici nostri) sono quelli che non li sanno fare e che, per alzare se stessi, vanno abassando altrui. Et abbiamo assai maestri pittori i quali, ancora che valenti, non si dilettano di fare scórti e nientedimeno, quando gli veggono belli e difficili, non solo non gli biasimano, ma gli lodano sommamente. Di questa specie ne hanno fatto i moderni alcuni che sono a proposito e difficili, come sarebbe a dir in una volta le figure che guardando in su scortano e sfuggono; e questi chiamiamo al di sotto insù, ch'ànno tanta forza ch'eglino bucano le volte. E questi non si possono fare se non si ritraggono dal vivo, o con modelli in altezze convenienti non si fanno fare loro le attitudini e le movenzie di tal' cose. Certo che in questo genere si recano in quella difficultà una somma grazia et una gran bellezza, e mostrasi una terribilissima arte. Di questa specie troverrete che gli artefici nostri, nelle Vite loro, hanno dato grandissimo rilievo a tali opere e condottele a una perfetta fine, onde hanno conseguito lode grandissima. Chiamansi scórti di sotto insù, perché il figurato è alto, guardato da l'occhio per veduta insù e non per la linea piana dell'orizzonte; laonde alzandosi la testa a volere vederlo e scorgendosi prima le piante de' piedi e l'altre parti di sotto, giustamente si chiama col detto nome.