L’Accademia della Crusca ha curato per lungo tempo il settore dei linguaggi
tecnico-scientifici di epoca umanistico-rinascimentale, in particolare
tra Quattrocento e Seicento, analizzando, attraverso lo studio di figure
come Francesco di Giorgio, Leonardo da Vinci, Vasari, Baldinucci,
il formarsi di lessici tecnico-specialistici dell’architettura e della pittura.
L’intensa attività in questo settore ha visto la collaborazione tra l’Accademia
della Crusca e varie istituzioni e fondazioni presenti nel territorio regionale:
prima con la Scuola Normale Superiore di Pisa, poi, in tempi più recenti,
con la Biblioteca Leonardiana e la Fondazione Memofonte, da anni impegnata nella
ricerca e digitalizzazione di fonti storico- artistiche con particolare attenzione
alla letteratura artistica cinquecentesca.
La ricerca sui linguaggi tecnico-scientifici prevede come passo preliminare lo studio e la messa a punto di criteri
per l’edizione dei documenti e dei trattati artistici e tecnici, che presentano specifici problemi
critici legati alle particolarità testuali, all’interazione di testo e immagine, al ricorso a tipologie comunicative
vicine agli attuali ipertesti. Per questo è stato necessario affiancare allo studio dei lessici tecnici anche una
riflessione sull’edizione critica dei testi che erano alla base dell’analisi a scopo lessicografico.
Non a caso una delle prime collaborazioni messe in atto in questo campo è stata proprio quella con il
Centro di Ricerche informatiche per i beni culturali della Scuola Normale Superiore di Pisa,
per la costituzione di banche dati affidabili da un lato, e per la pubblicazione della collana “Strumenti e testi”,
che dal 1996 al 2002 ha compreso 8 volumi dedicati all’edizione di testi di grande importanza per lo studio della
lingua delle arti, che hanno spinto gli editori a confrontarsi anche con i problemi filologico-critici legati
alla trattatistica di ambito tecnico. L’attenzione alla costituzione di corpora affidabili di testi su cui
fondare gli studi lessicografici è continuata all’interno dei progetti avviati e conclusi recentemente intorno
a Leonardo da Vinci, grazie alla fertile collaborazione con la Biblioteca Leonardiana.
L’Accademia ha infatti partecipato attivamente alla realizzazione della banca dati e-Leo, Archivio
digitale per la consultazione dei manoscritti rinascimentali di storia della tecnica e della scienza
(www.leonardodigitale.com), con cui la Biblioteca sta mettendo in rete, a disposizione degli studiosi,
l’intera produzione leonardiana, con accesso diretto ai testi (interrogabili con un motore di ricerca
e riprodotti anche per immagini) e a strumenti di approfondimento come indici e glossari.
All’interno del quadro delineato due sono i punti che rimangono meno approfonditi e che richiedono quindi
una particolare attenzione. Da un lato lo studio dei linguaggi artistici finora non ha riguardato
in modo sistematico pittura, scultura e le cosiddette arti minori, anche se esistono alcuni studi
parziali dedicati a specifici autori (ad esempio Alberti) o temi (ad esempio la diffusione di un
lessico tecnico delle arti, e quindi anche della pittura nelle lingue europee).
Dall’altro è ormai irrinunciabile affrontare in modo complessivo e specifico il problema
dell’edizione dei testi tecnico-scientifici e artistici, e in particolare di autori eclettici
come Leonardo da Vinci. In queste due direzioni l’Accademia ha accarezzato l’idea di realizzare un progetto
per la creazione di un archivio unico di trattati storico-artistici del Cinquecento e del Seicento
con lo scopo di individuare il lessico specialistico delle arti, partendo da quello maturato con Vasari
e poi depositatosi nella trattatistica successiva, italiana ed europea, e di valutarne il rapporto con
quello di Leonardo da Vinci, la cui terminologia di base quattrocentesca riemerge a metà del Seicento
con la pubblicazione in Francia del Libro di pittura.
Il progetto è stato cofinanziato dalla Fondazione Ente Cassa di Risparmio
di Firenze (2013).
Il progetto è frutto della stretta
collaborazione tra Accademia della Crusca e Fondazione Memofonte, che da anni si occupa della digitalizzazione
e ricerca delle fonti storico-artistiche, con particolare attenzione alla letteratura artistica cinquecentesca,
oggetto di studi pluridecennali di Paola Barocchi.
In questo ambito, nel corso degli anni, sono stati pubblicati in formato PDF e resi disponibili gratuitamente
sul sito www.memofonte.it testi fondamentali quali le opere di Giorgio Vasari (Le Vite nelle due edizioni,
il Carteggio, i Ragionamenti, le Ricordanze, lo Zibaldone), il Carteggio diretto
e indiretto di Michelangelo e il corpus dei trattati artistici, che comprende Romano Alberti, Bartolomeo Ammannati,
Francesco Bocchi, Carlo Borromeo, Gregorio Comanini, Vincenzio Danti, Lodovico Dolce, Giovanni Andrea Gilio,
Gabriele Paleotti, Paolo Pino, Cristoforo Sorte, Benedetto Varchi.
In occasione del Cinquecentenario vasariano, grazie a un finanziamento della Regione Toscana
e del Kunsthistorisches Institut di Firenze, la Fondazione Memofonte ha realizzato un archivio unico digitale
dei testi vasariani (per la prima volta interrogabili simultaneamente e trasversalmente),
comprensivo di un lemmario relativo al lessico artistico delle Vite (http://vasariscrittore.memofonte.it).
Sulla base di questa esperienza, e volendo mettere a frutto al massimo da un punto di vista lessicografico
gli strumenti realizzati, un gruppo di ricerca formato da studiosi di Memofonte
(Donata Levi, Martina Nastasi, Alessia Cecconi, Claudio Brunetti) e dell’Accademia della Crusca
(Marco Biffi, Barbara Fanini), ha creato un archivio unico dei trattati artistici del Cinquecento,
in forma di banca dati testuale, sul quale è possibile verificare la presenza dei termini vasariani,
ed evidenziare eventuali aggiunte e integrazioni, ottenendo così un primo importante nucleo lessicale specialistico.
Per facilitare questo approccio sono state realizzate apposite procedure informatiche che hanno consentito
di mettere in parallelo il lemmario vasariano predisposto da Memofonte, con le liste di frequenza estrapolabili
dalla banca dati dei trattati, evidenziando in modo semiautomatico (con l’intervento quindi di un ricercatore
che ha controllato e verificato le coincidenze individuate in modo automatico dagli algoritmi predisposti)
quella parte del lessico tecnico che Vasari ha derivato dalla tradizione precedente, o che eventualmente
ha inserito in quella successiva.
Il trattamento informatico e l’analisi lessicale del testo vasariano negli ultimi hanno già permesso
di evidenziare la progressiva nascita di un linguaggio artistico, mutuato dall’esperienza contingente,
basato sul parlato, ricco di inediti accostamenti e pertanto di agevole comprensione.
Il confronto tra il linguaggio vasariano e quello più letterario dei trattati permette di identificare
la presenza di registri diversi e comprendere l’importanza delle soluzioni linguistiche innovative nelle Vite,
offrendo così agli studiosi e agli specialisti di storia dell’arte, di storia della letteratura
e di storia della lingua uno strumento di sicura utilità e ricco di potenzialità per ricerche future.
[MB]